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Ongari Alessandro, capitano del Luzzara Calcio , al 12° anno consecutivo nella squadra del suo paese, e’ la bandiera della formazione di mister Terrera, e si appresta a vivere una nuova stagione con la “sua” maglia rossoblu dopo più  di 350 presenze e 86 gol in partite ufficiali.
Con lui, scambiamo le prime impressioni sulla nuova stagione e sul campionato di Promozione ormai alle porte.

1-Come ci si sente, ad inizio stagione, dopo oltre dieci anni nella stessa squadra? C’e’ il rischio di perdere gli stimoli o e’ maggiore la soddisfazione per il risultato raggiunto?

Assolutamente no, gli stimoli ci sono sempre e arrivano da ogni parte: dalla dirigenza che ti da fiducia ancora una volta, dai compagni, nuovi o vecchi che siano, dall’allenatore.. Poi quando giochi per la squadra del tuo paese ci tieni sempre a fare bene e metterci quel qualcosa in piu’. Gli stimoli insomma non mancano di certo, anche perche’ ai nostri livelli se non ci sono gli stimoli e’ inutile continuare a giocare. Almeno cosi’ la vedo io.

 

2- Di campionati ne ha vissuti tanti, come ha vissuto il trasformarsi di questa societa’, che partita nel 1999 con due formazioni (prima squadra e under 21), ora conta circa 200 tesserati, con un settore giovanile di buonissimo livello anche a livello regionale e la prima squadra in Promozione?

Se confronto la società e la sua struttura, com’era i primi anni e com’è diventata oggi mi vengono i brividi: siamo passati (dico siamo perche’ dopo 12 anni mi sento parte integrante della società) da dilettanti allo sbaraglio, con pochissima organizzazione e tanta passione, ad una società dotata di un’organizzazione capillare, che effettua servizio trasporto atleti e che da la possibilità di giocare a tantissimi ragazzini, svolgendo anche un’attività di integrazione sociale, visto che sono molti i ragazzini extra-comunitari che vedo allenarsi al campo con le squadre giovanili. Sicuramente c’e’ stata un’evoluzione sia a livello di strutture che a livello di organigramma societario, che ha portato quello che era un insieme di persone che amavano il calcio a trasformarsi in una societa’ organizzata, che funziona in modo incredibilmente efficiente, se pensiamo che tutto viene fatto gratis (e sottolineo questo punto, visto che ci sono società, anche di categoria molto più “bassa” della nostra, che rimborsano lautamente i propri dirigenti) e sottraendo parte del proprio tempo libero, da parte dei dirigenti

 

3- Cosa pensa della nuova rosa allestita quest’anno? Martignoni sarà il capocannoniere che potra’ far fare il salto di qualita’ a questo Luzzara? Come vivete voi giocatori, mister Terrera anche vostro compagno di squadra?

Gli innesti di 2 giocatori come Martignoni e Decò sono stati tanto importanti quanto necessari, lo scorso anno abbiamo pagato, soprattutto nel girone di ritorno, la scarsa vena realizzativi: Max può darci quei gol che sono mancati e non solo, ci darà anche tanta esperienza e potrà aiutare Mariotti e Zavattini, che presumibilmente giocheranno al suo fianco, a “portare a casa” un bel bottino di reti. Decò invece avrà il difficile compito di sostituire una bandiera come Romitti, ma nessuno dubita che abbia tutte le capacità per riuscirci; ha una mentalità da professionista che gli permette di allenarsi sempre al massimo e di trovarsi perfettamente a suo agio con i compagni.

Capitolo Terrera : per il momento Daniel sta facendo più l’allenatore che il giocatore, ma per quel che lo conosco credo che se ci sarà bisogno del suo apporto in campo non si tirerà certo indietro, anzi.. Quando è in forma è sicuramente ancora un lusso per queste categorie. Parlando di Terrera ne approfitto per spendere 2 parole sui suoi allenamenti, Daniel infatti ha portato un modo completamente nuovo di svolgere la preparazione atletica, facendoci lavorare quasi sempre con il pallone, in questo modo ci si allena bene e si sente meno la fatica, inoltre il morale del gruppo è sempre alto perche’ il lavoro e’ si duro, ma anche divertente. E’ importante che si permetta di allenare ad allenatori giovani, che portano nuovi metodi di allenamento, anche perché (so che e’ una frase fatta) il calcio non e’ piu’ quello di 20 anni fa. Terrera inoltre non è certo il tipo di persona da fare favoritismi o da porsi dei problemi nell’escludere un giocatore, farà giocare chi vedrà più in forma durante la settimana e chi si applicherà di più negli allenamenti, il gruppo lo sa e questo trasmette tranquillità a tutti, sappiamo che chi lo segue e si allena bene avrà le sue possiblita’, mentre chi crea dei problemi si tagliera’ le gambe da solo finendo fuori dal gruppo.

 

4- Lo scorso anno, il campionato fu un esempio di equilibrio davvero impressionante, come vede quest’anno il girone a 18 e le tante neo-promosse? La favorita, si e’ fatto un’idea?

Onestamente su questo sono poco preparato poiche’ ci sono molte squadre nuove che non conosco. Comunque per la vittoria del campionato direi Rolo (che si e’ rafforzato molto) e Maranello, mentre per la retrocessione saranno coinvolte molte squadre, tra cui le neo-promosse, difficile fare dei nomi, forse Falk e Correggese partono un gradino più in basso delle altre, ma sarà una lotta durissima.

 

5- Che obiettivi personali si pone? Le piace vedersi nel ruolo di “chioccia”, in grado di dare una mano a  questa giovane societa’ nel crescere i tanti giovani che sono stati inseriti in rosa?

L’unico obbiettivo che mi pongo e' quello di stare bene fisicamente e quindi potermi allenare e giocare con regolarità; la rosa è ampia e quindi ci sarà spazio per tutti, l’importante è allenarsi bene e farsi trovare pronti quando si sarà chiamati a scendere in campo.

Per quanto concerne il ruolo della chioccia direi che mi spetta in parte, come spetta a giocatori come Nebbioli, Becchi, Gazzola, Gandolfi e Zavattini, che formano il nucleo storico attorno a cui è stata costruita la squadra; se poi aggiungiamo Decò e Martignoni, che sono nuovi arrivati, ma che hanno esperienza da vendere è facile capire che i giovani hanno parecchi esempi da seguire. A noi “vecchi” spettera' il compito di metterli a loro agio il più possibile e di aiutarli, poi toccherà a loro dimostrare sul campo quello che valgono: sicuramente sono ottimi ragazzi e potranno diventare dei giocatori di categoria, se sapranno allenarsi a dovere e fare quei piccoli sacrifici che anche ai nostri livelli sono comunque necessari.

 

6- Quando un giorno decidera’ di smettere con il calcio giocato,ha gia’ pensato di cambiare ruolo nel calcio? Magari allenare o fare il dirigente a Luzzara?

Lo dico da sempre, una volta appese la scarpe al chiodo non metterò più piede in un campo sportivo come tesserato di una società. Ho dedicato (e spero di dedicare ancora per qualche anno) tantissimo del mio tempo libero al calcio, per cui quando finirò la carriera di giocatore ne approfitterò per godermi il tempo libero. Se poi a Luzzara ci sarà ancora questa dirigenza, sarò ben lieto di aiutarli o consigliarli per quanto mi sarà possibile e richiesto, ma escludo a priori un mio coinvolgimento diretto in società.

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